Troppi solfiti vengono usati per camuffare il vino cattivo.
Troppi solfiti sono quelli che la mattina dopo hai un gran mal di testa.
Troppi solfiti è il commento di chi beve un calice e non sa cosa dire.
Troppi solfiti è il vino che ti rifilano nei gastropub da “fighetti” dove tutto è bio e però ogni sorso è come leccare il parquet di casa tua.
Troppi solfiti è l’accusa di chi vuole fare il ganzo a intendersi delle cose, perché lui sa di più e meglio, e non si fa fregare. E poi invece…
Troppi solfiti sono le parole di chi ti fa la predica sul vino ma non sa un cazzo di chimica.
Troppi solfiti si trovano nei vini pretenziosi ma che poi in confronto il Ronco ti pare ambrosia.
Troppi solfiti sono quelli che fregano i radical chic nel propinarti vino di merda.
Poche righe sopra per dire un po’ di frasine carine che però non vogliono dire nulla. Ma volevo essere simpatico. Che risate eh?
La mia idea è che leggermi dovrebbe essere piacevole quanto rotolarsi tra le ortiche. O come un calcio nei coglioni. Ma dato forte.
Qui si deve, auspicabilmente, litigare.
Sono uno che crede “nessuno è simpatico come me”. Sono estroverso a parole, isolazionista nei fatti che contano. Sono poco disponibile. Borioso come pochi e alla vista della moltitudine rifuggo cercando la sicurezza della mia ristretta cerchia di amici eletti. Sono fazioso e polemico. Pesante. Irrispettoso. Insensibile. Fuori luogo. Poco raffinato. Penso sempre di aver ragione e di saperla lunga. E in effetti spesso è così. Sono scontento cronico, di me ma soprattutto degli altri. Amo farmi riconoscere, monopolizzare l’attenzione e abuso di tutto questo essendo spesso inopportuno e noioso.
Ma dopotutto per me questo non è un problema.
Troppi solfiti è il titolo di questa rubrica.